Edoardo Gori
Edoardo Gori è un rugbista che gioca nel ruolo di mediano di mischia nel Benetton Treviso e nella Nazionale.
Anche il 2014, come ogni anno, è iniziato con l’appuntamento più atteso del mondo del rugby, il 6 Nazioni. Quali sono state le principali difficoltà incontrate in queste prime partite dell’anno con la maglia azzurra?
Purtroppo abbiamo avuto diverse difficoltà: nella partita contro la Scozia c’è stata un po’ di tensione perché potevamo fare un ottimo risultato e non siamo riusciti a raggiungerlo, siamo stati in vantaggio per quasi tutta la partita e poi abbiamo perso lucidità.
Ormai fisicamente siamo sempre all’altezza e rispondiamo bene mentre, dal punto di vista tecnico e tattico, facciamo ancora fatica soprattutto per una questione di esperienza: le altre grandi squadre sono molto più abituate a giocare ad alto livello e quindi riescono a trovare soluzioni di gioco migliori con più facilità.
Dopo il 6Nazioni, quali sono i prossimi obiettivi con la Nazionale?
Abbiamo uno stop di alcuni mesi fino a fine maggio quando inizierà la tournée estiva in Australia: saremo dall’altra parte del mondo ma sono sicuro che sentiremo comunque il calore incredibile dei tifosi.
In campo giochi come mediano di mischia, qual è l’aspetto che ti piace di più del tuo ruolo?
Sicuramente mi piace più di ogni altra cosa il fatto di essere sempre nel vivo del gioco e vicino alla palla: questo mi permette di poter fare delle scelte importanti per l’andamento della partita e di far emergere le mie capacità.
Cosa ti ha fatto innamorare del rugby?
L’ambiente: le amicizie che si creano, le persone che si incontrano…secondo me è davvero un bellissimo ambiente in cui crescere perché tutti coloro che ne fanno parte rispettano questo sport e le altre persone. Nonostante le sconfitte e le vittorie c’è sempre voglia di fraternizzare con tutti; il Terzo Tempo è il simbolo di questa atmosfera ma, a parte questo, le tifoserie stanno sempre insieme. La fratellanza è senza dubbio l’aspetto più bello del rugby.
Ci racconti il tuo allenamento tipo?
Solitamente la mattina vado in palestra con i compagni dove facciamo sollevamento pesi ed esercizi per allenare la forza, poi andiamo in campo per una parte di allenamento tecnico e concludiamo la mattinata con un po’ di corsa. Nel pomeriggio, dopo pranzo, facciamo allenamento collettivo in campo con tutta la squadra.
Oltre al tuo allenamento quotidiano, ti tieni in forma anche in altro modo?
Quando riesco cerco di andare a fare una passeggiata in montagna o un bagno al fiume. Noi rugbisti siamo sempre attivi, è difficile farci stare fermi a meno che non siamo proprio particolarmente affaticati!
Torniamo al rugby, si mangia prima e dopo ogni allenamento?
Di solito mangiamo sempre sia prima che dopo cercando naturalmente di differenziare il cibo: prima dell’allenamento si cerca di stare più leggeri per non appesantirsi, poi dopo sale tantissimo la fame e possiamo sfogarci mangiando a volontà.
L’immagine del rugbista è solitamente quella di un atleta non particolarmente attento alla linea, è davvero così?
Da questo punto di vista siamo molto fortunati rispetto ad altri atleti perché non abbiamo una dieta strettissima: possiamo mangiare un po’ di tutto perché bruciamo sempre tante calorie. Per quanto mi riguarda, cerco di mangiare sano e in modo molto vario. Certo, ogni tanto sgarro con una pizza, un bicchiere di vino o una birra ma, per fortuna, non succede nulla!
Ti piace mangiare ma sei bravo anche ai fornelli?
Da quando vivo da solo ho dovuto imparare ad arrangiarmi ma devo dire che ultimamente mi sto appassionando alla cucina. Ogni volta che torno a casa mi faccio insegnare dalla nonna qualche ricetta nuova, ad esempio, è stata lei ad insegnarmi a cucinare la minestra di pane, un piatto tipico toscano che mi piace moltissimo. Quando sono a casa amo anche passare del tempo in cucina quindi sono sicuro di poter migliorare!