Cosa mangiano le api
Quando parliamo delle api, il primo pensiero che ci viene in mente è il miele, dolcissimo prodotto del loro lavoro, ma loro, le api, cosa mangiano per poi riuscire a produrre questa delizia? Sicuramente hanno bisogno di molto nutrimento, dato che per produrre un solo chilogrammo di miele devono compiere voli per ben 144.000 km, praticamente l’equivalente di tre giri del mondo. Ora andiamo a vedere come “lavorano”, perché dalla maggior parte del loro lavoro dipende la loro alimentazione.
La società delle api
Le api appartengono all’ordine degli imenotteri, sono diffuse praticamente su tutto il Pianeta in più di 20.000 specie, anche se quelle italiane pare siano le più docili e le più operose nella produzione di miele. Sono molto importanti per l’ecosistema e per gli esseri umani, perché svolgono l’insostituibile compito di impollinazione, grazie al quale avviene la crescita di frutta e verdura. È stimato che il 75% delle colture alimentari si basa sull’instancabile lavoro d’impollinazione delle api e di altri insetti. Per questa ragione dobbiamo preservare queste lavoratrici naturali, che oggi sono a rischio estinzione proprio a causa dell’azione dell’uomo. L’uso smodato di pesticidi e agenti patogeni, il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità sono elementi che mettono gravemente a rischio la loro esistenza.
Le api vivono in una società di tipo matriarcale, ogni famiglia-alveare è una piccola comunità a conduzione femminile. La responsabile della comunità è l’ape regina, che ha come unico ed esclusivo compito quello di riprodursi. I maschi, detti fuchi, hanno il solo compito di fecondare l’ape regina durante il “volo nuziale”, a scapito della loro vita, perché muoiono dopo l’accoppiamento. Le femmine sono le produttrici del prezioso alimento, nonché le maggiori collaboratrici della vita societaria di un alveare-famiglia. Per questa ragione sono definite “operaie”; svolgono la loro vita adempiendo a diversi compiti, come costruire le celle esagonali di cera che fanno parte dei favi, prendersi cura delle larve, alimentare e proteggere la regina, raccogliere propoli, acqua, nettare e polline, che poi lavoreranno per trasformare in miele, principalmente usato a scopo di nutrimento. Quando si occupano di questo compito le api operaie sono chiamate bottinatrici.
Miele e altri nutrimenti
Le api sono animali molto attivi che hanno bisogno di parecchia energia durante l’arco di tutta la loro vita, soprattutto tra la primavera e l’estate, momento di raccolta e produzione del miele che servirà loro come nutrimento durante l’inverno. Una comunità di 80.000 esemplari in 6 mesi può arrivare a produrre diversi kg di miele e fino a mezzo chilogrammo di pappa reale, una specifica sostanza particolarmente pregiata prodotta specificatamente per nutrire la larva che diventerà regina. Per soddisfare le loro esigenze alimentari le api si servono di quattro 4 nutrimenti: polline, nettare, miele e pappa reale.
Il polline, prelevato dai fiori, è una sostanza ricca di proteine e carboidrati con cui vengono nutrite le larve di api. Contiene anche l’indispensabile vitamina B, che l’organismo delle api non è in grado di produrre autonomamente. Alimentarsi con questa sostanza fresca durante le stagioni calde, permette alle api di produrre lipidi che diventeranno depositi di grasso utili a sopravvivere durante i mesi invernali. Dal polline le api ricaveranno almeno il 20% di zuccheri di cui necessitano, mentre il restante 80% lo prendono dal nettare. Il polline servirà alle api anche per produrre pappa reale e cera d’api.
Il nettare, anch’esso estratto dai fiori dalle api operaie, è una sostanza zuccherina che contiene glucosio, saccarosio, fruttosio ed è l’ingrediente principale con cui produrre il miele. Le api succhiano letteralmente il nettare dai fiori grazie a una vera e propria proboscide e lo incamerano nella “borsa melaria” in modo da riuscire a trasportarlo nell’arnia. In questa “casetta”, dove le api domestiche hanno costruito le piccole celle esagonali che formano il favo, le operaie riporranno il nettare per trasformarlo in miele grazie a un processo enzimatico e al contributo dell’umidità e dell’acqua, presenti nel favo.
Il miele è l’alimento principale per il sostentamento delle api operaie e dei fuchi, soprattutto durante i mesi invernali quando le sostanze fresche come il nettare e il polline non sono disponibili in natura. A seconda del fiore d’origine da cui vengono raccolti polline e nettare, otterremo il miele d’acacia, d’arancio, di castagno e il millefiori, che – come dice il nome stesso – è prodotto a partire dal polline e dal nettare di una grande varietà di piante. Il miele non serve alle api solo per il loro nutrimento, ma è utilizzato anche per la produzione di cera d’api e la conseguente costruzione delle celle del favo.
La pappa reale è l’alimento esclusivo con cui si nutrono le larve di api operaie e l’ape regina, che mangerà soltanto pappa reale per tutto l’arco della sua vita. Ma come viene prodotto questo elisir energetico? Il procedimento è simile a quello del miele: ha origine dal polline e dal nettare raccolti dalle piante, ma viene trasformato dalle api in modo diverso rispetto al miele, dando come risultato un prodotto biancastro, più viscoso, più acido e molto più energetico del miele stesso. Per questa ragione la pappa reale è considerata un alimento di pregio ed è utilizzata soltanto per nutrire l’ape regina e le larve di esemplari femmine, utilizzo da cui ha origine anche il suo nome. La pappa reale è composta per la maggior parte da acqua, ma contiene anche proteine, vitamine, sali e amminoacidi. Per le sue proprietà benefiche e nutritive è una sostanza molto utile anche a noi esseri umani, che la impieghiamo come tonico naturale fin dai tempi degli antichi Romani.
Abbiamo visto, quindi, come le api riescano a estrarre e trasformare in nutrimento quello che raccolgono dalle piante, diversificando la loro alimentazione secondo un preciso schema gerarchico di diritti-doveri all’interno della loro società.
Fonti:
- Humanitas
- Allevamenti apistici
- Animalpedia
- Ideegreen