Mangiare sano e sentirsi in forma a primavera
Ecco cosa mangiare per contrastare la tipica sonnolenza stagionale.
Aprile è proverbialmente il mese della sonnolenza, della stanchezza e della pigrizia.
Come ovviare a questa condizione, tipica della stagione e comune a molti?
Secondo gli studiosi dell’alimentazione, un consistente aiuto può venirci dall’adottare in questi mesi una serie di suggerimenti alimentari ad hoc che, grazie alla selezione di ingredienti giusti e di ricette naturali anti stanchezza, ci faccia sentire meno spossati, più in forma e attivi.
Regole generali.
A primavera più che mai è importante bere con regolarità, non aspettando che la sete si manifesti, al contrario battendola sul tempo.
Cosa bere? Acqua a temperatura ambiente, nella quantità dei sempre raccomandabili 8 bicchieri al giorno, ma anche succhi dolcificati naturalmente o tisane e tè tiepidi.
Colazione: se la facciamo regolarmente, il nostro cervello ringrazia. Questo perché l’attività cerebrale per attivarsi a inizio giornata ha bisogno del 30 per cento del fabbisogno calorico quotidiano. La prima colazione, quindi, è indispensabile per garantire le giuste riserve di energia, così da contrastare anche quel senso di sonnolenza che può insorgere a partire dalle 11. Per gli studenti di ogni ordine e grado questo diventa, nelle mezze stagioni, un imperativo categorico: entro mezz’ora dal risveglio, consumare la giusta quantità di carboidrati (una focaccina o due fette di pane integrale con marmellata, senza zucchero), un frutto e un bicchiere di latte scremato.
Più frutta e verdura stagionali.
Un trucco utile consiste in questo periodo nell’alleggerire la digestione, rendendola meno lunga e laboriosa (il digerire di per sé può provocare torpore e sensazione di stanchezza). Sapevate che il rosmarino possiede proprietà benefiche per la digestione? Oltre che per aromatizzare i piatti, è indicato per la preparazione di tisane tonificanti.
In generale tutta la verdura e la frutta fresche, consumate crude e poco condite, sono ideali in quanto più digeribili e perché contengono tutti quei micronutrienti utili per attivare le funzioni metaboliche, ossia minerali e vitamine.
A cominciare dalla vitamina C, ma senza sottovalutare la vitamina B1 (o tiamina), contenuta in cereali integrali, legumi e semi (arachidi, girasole). Essa è fondamentale per la produzione di energia e per la salute delle cellule nervose, e per questo svolge una preziosa azione antifatica.
Negli anni ‘60, e ‘70, per combattere la stanchezza primaverile, si prescrivevano cure ricostituenti per lo più a base di olio di fegato di merluzzo o di ferro. Oggi, in erboristeria e in farmacia si trova una vasta gamma di ricostituenti naturali che spesso possono andare a integrare, senza aggiungere alcun sapore sgradevole, latte, minestre, insalate.
Sono utili, nei mesi che precedono l’estate, anche gli infusi di erbe quali tarassaco, boldo, cardo mariano, che aiutano il fegato a depurarsi e indirettamente contribuiscono a cancellare la stanchezza.