Allenamento funzionale: moda o realtà?
L’attività finalizzata a sviluppare i muscoli in modo armonioso è la moda del momento.
Anche il mondo del fitness è vittima di mode passeggere.
Potrebbe essere il caso del cosiddetto allenamento funzionale, spesso usato in modo confuso o improprio. Pare ovvio ma forse si può sottolineare che in via generale “funzionale” significa finalizzato a qualche cosa di preciso.
Nella fattispecie va detto che l’allenamento funzionale trova le sue origini nella riabilitazione. In questa pratica, il fisioterapista fa eseguire al paziente, con la parte da rieducare, quegli esercizi che si avvicinano il più possibile a quelli che poi dovrà compiere nella vita quotidiana. Sono infatti esercizi “funzionali” all’essere in grado di svolgere nuovamente le attività quotidiane dopo un infortunio.
La tendenza attuale sembrerebbe però estendere il concetto di funzionale a tutto il corpo, quasi si volesse farlo “funzionare meglio”, in modo naturale, sviluppandolo in modo armonico e non artificioso o forzato. S’intende così per allenamento funzionale quello, il più vario possibile, che coinvolge i grandi gruppi muscolari, catene articolari multiple e i muscoli del cosiddetto “core”, una metodologia destinata al raggiungimento della miglior forma attraverso esercizi “funzionali”.
Si esegue in un ambiente dove le macchine da palestra più sofisticate e costose lasciano il posto a strumenti più essenziali e “spartani”, come pesi, medball, bilancieri, manubri ed altri semplici strumenti finalizzati a forza, bilanciamento, coordinazione e agilità.
L’allenamento funzionale o functional è un’ottima attività, anche complementare ad altre discipline (dal bodybuilding all’atletica) e che svolge un’importante azione preventiva verso molti infortuni.